Tagliare i pini per evitare incendi? Perché allora non svuotare il mare per evitare annegamenti? Se lo chiede il gruppo “Salviamo le Pinete”, commentando le affermazioni dei tecnici della Provincia di Grosseto riguardo al piano di abbattimento di pini per scopi antincendio. “Nella pianta, pubblicata dalla Provincia, di Grosseto, si vede che si progetta solo una striscia antifuoco nella Pineta retrodunale tra Marina di Grosseto e Principina, a Mare. Per realizzare una cintura si dovrebbero abbattere, presumiamo, centinaia di ettari di pineta, tutti attorno le frazioni. Ora, se si vuole disarmare una persona, logica vuole che non si tolga solo il coltello, lasciandogli mitra e pistola! Se questa non e un’osservazione priva di fondamento, domandiamo: perché abbattere solo alcune migliaia di pini di preziosa pineta retrodunale protetta? Le osservazioni da noi già depositate alla Conferenza dei Servizi della Provincia, con l’ausilio di numerosi nostri esperti, già hanno evidenziato come la malattia da Matsucoccus non sia generalizzata, visto che le chiome dei pini marittimi sono in gran parte verdi, quindi indenni da. Matsucoccus”.
Del resto, commentano: “Lo stesso progetto della Provincia di Grosseto sulle Pignacce recita: “È probabile che la realizzazione dell’intervento provochi la formazione di aree prive di soprassuolo arboreo’ aree, cioè, vuote, senza pini e senza sottobosco”. Ecco allora la provocazione: “Riguardo alla sicurezza antincendio, è vero che tagliando i pini non si hanno rischi da incendio. Con lo stesso principio. prosciugando il mare si può essere sicuri di evitare annegamenti! Più ragionevolmente, si possono evitare annegamenti mediante un servizio di bagnini pronti a intervenire. Parimenti, si possono evitare incendi mediante videosorveglianza con telecamere, satelliti, coleotteri rivelatori del fuoco, torrette di osservazione, mezzi e ogni altra, sorveglianza, attiva: tra l’altro, creando numerosi posti di lavoro coi 400.000 euro disponibili secondo le affermazioni dei tecnici della Provincia.
E’ comprensibile che le ditte che tagliano gli alberi, così come coloro che vendono il cippato all’inceneritore di Scartino o a centrali a biomasse, preferiscano la soluzione dell’abbattimento degli alberi. Pensiamo che i cittadini, così come preferiscono continuare a nuotare, vogliano anche continuare a camminare nella, loro pineta, ricca di biodiversità, alberi, animali e preziosissimo sottobosco, e disporre di nuovi posti di lavoro per moderne attività antincendio attive, senza eliminare tutto quello che si potrebbe incendiare”. Infine un appunto: “Questa estate la Panoramica di Castiglione della Pescaia ha preso fuoco decine di volte: si pensa forse di radere al suolo la vegetazione anche tutta intorno a Castiglione della Pescaia”?
(articolo tratto dal Corriere di Maremma, del 23 novembre 2014)