Tramonto sulla Laguna di Orbetello

La Laguna di Orbetello: un paradiso della natura a pochi km da Principina a Mare

Se siete in vacanza a Principina a Mare, o abitate in zona, la Laguna di Orbetello è una meta che vale assolutamente una visita. A circa 48 minuti di auto (56 km), vi aspetta uno degli ecosistemi lagunari più affascinanti e ricchi di biodiversità d’Europa.

La laguna di Orbetello è uno straordinario ecosistema che si estende per circa 27 km² con una profondità massima di soli 2 metri. Quando la visitai per la prima volta, rimasi affascinato dalla sua bellezza unica e dalla ricchezza della biodiversità che ospita.

Questa incantevole laguna è separata dal mare da due tomboli sabbiosi, ciascuno lungo circa 6 km: il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella. Non si tratta solo di una semplice distesa d’acqua, ma di un’importante zona umida riconosciuta a livello internazionale dalla Convenzione di Ramsar. Infatti, la riserva naturale laguna di Orbetello ospita circa 200 specie di uccelli, tra cui l’airone cavaliere, il fenicottero rosa, l’airone bianco maggiore e il falco pescatore, rendendola un vero paradiso per gli appassionati di birdwatching.

L’oasi WWF Orbetello, istituita nel 1971, si estende su un’area di 870 ettari all’interno di una più ampia riserva naturale regionale di 1550 ettari. Inoltre, la recente apertura della Casa Pelagos nell’agosto 2023, un museo interattivo dedicato al Santuario Pelagos per i mammiferi marini del Mediterraneo, testimonia l’impegno della regione nella conservazione marina.

In questo articolo, vi condurremo alla scoperta di questo angolo magico della Toscana, dove la natura regala spettacoli indimenticabili e dove i tramonti dipingono la laguna con colori che restano impressi nel cuore.

La geografia unica della laguna di Orbetello

Situata nella Maremma grossetana, la laguna di Orbetello rappresenta un ecosistema geografico straordinario che si estende per circa 27 km². Questa particolare conformazione naturale è caratterizzata da una profondità media di appena un metro, che in nessun punto supera i 2 metri, creando così un ambiente acquatico del tutto peculiare nel panorama italiano.

I tomboli della Giannella e della Feniglia

Ciò che rende davvero unica questa laguna è la sua struttura naturale. È delimitata da due strisce di terra lunghe circa 6 km, conosciute come “tomboli”: il Tombolo della Giannella a nord-ovest e il Tombolo della Feniglia a sud-est. Questi cordoni sabbiosi collegano il promontorio dell’Argentario alla terraferma, creando un abbraccio naturale attorno alla laguna.

Il Tombolo della Giannella si estende per circa 9 km con una larghezza media di poco più di 300 metri, partendo dal Monte Argentario fino alla foce del fiume Albegna. La sua formazione risale a un periodo compreso tra i seimila e i quattromila anni fa, grazie agli apporti detritici del fiume Albegna. Oggi è attraversato dalla strada provinciale 36 ed è convenzionalmente diviso nelle zone di Santa Liberata, Lido di Giannella e Saline.

Il Tombolo della Feniglia, invece, collega la collina di Ansedonia a oriente e il Monte Argentario a occidente, sviluppandosi per circa 6 km su una superficie totale di 474 ettari. Dal 1971 è una riserva naturale protetta statale, caratterizzata da una splendida spiaggia dorata incastonata tra pineta, dune e mare cristallino.

La diga Leopoldina e la divisione in due lagune

Un elemento artificiale ma ormai parte integrante del paesaggio è la diga Leopoldina, un ponte che collega Orbetello al Monte Argentario. Questa struttura, completata nel 1842, divide la laguna in due parti distinte: la laguna di Ponente (occidentale) e la laguna di Levante (orientale).

I lavori per la costruzione della diga iniziarono nell’ottobre del 1840 e videro impegnati circa 200 operai con diverse decine di carri, barrocci e barche. Fu inaugurata nel maggio 1842 dal Granduca Leopoldo II, durante le feste popolari in onore di San Biagio, patrono della città di Orbetello.

La realizzazione dell’opera nacque da un’idea del gonfaloniere Giovanni Palanca che nel 1834 la propose al Granduca. Oltre a migliorare la viabilità della zona, il “Ponte-diga” consentì di risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico di Orbetello, difficoltà di cui la città soffriva da sempre. È interessante notare che la diga fu edificata sui resti di un antico acquedotto romano che probabilmente portava l’acqua dall’Argentario ad Orbetello.

Comunicazione con il mare e i canali artificiali

Nonostante sia separata dal Mar Tirreno, la laguna di Orbetello comunica con esso attraverso tre canali artificiali:

  • Il canale di Fibbia (o delle Saline), situato nei pressi della foce del fiume Albegna sul Tombolo di Giannella
  • Il canale di Nassa, in località Santa Liberata, anch’esso sul Tombolo di Giannella
  • Il canale di Ansedonia, posizionato sul tombolo di Feniglia

Questi canali, lunghi 0,5-3 km e larghi 10-15 m, sono fondamentali per garantire il ricambio delle acque lagunari. Inoltre, la comunicazione tra le due parti della laguna (Ponente e Levante) è assicurata dal canale Glacis, che divide il paese di Orbetello dal resto dell’istmo, e dagli otto ponti distribuiti lungo la Diga.

Fu progettato anche un quarto canale, denominato Pertuso, di cui furono persino iniziati i lavori di scavo, ma che non venne mai completato.

Un paradiso per la biodiversità

Attraversata da rotte migratorie e caratterizzata da acque ricche di nutrienti, la laguna di Orbetello rappresenta uno degli ecosistemi salmastri più significativi rimasti in Europa. Questo ambiente unico ospita una straordinaria varietà di vita selvatica che lo rende un vero tesoro di biodiversità.

Fenicotteri rosa e altre specie di uccelli

La laguna è diventata famosa per la spettacolare presenza dei fenicotteri rosa che, soprattutto nei mesi invernali, creano quella che gli esperti chiamano una vera e propria “nuvola rosa”. Tra fine 2024 e inizio 2025, è stata registrata una presenza record di circa 6.000 esemplari, un numero mai raggiunto prima in questa zona. Questi magnifici uccelli, oltre a nutrirsi nelle acque basse della laguna, mostrano affascinanti rituali di corteggiamento, con circa 150-160 esemplari recentemente osservati durante questi comportamenti.

Nonostante la loro abbondanza, i fenicotteri hanno nidificato con successo nella laguna solo una volta, nel 1994, quando 26 piccoli riuscirono a nascere sotto la stretta sorveglianza dei volontari del WWF. La difficoltà nella nidificazione è legata principalmente alle variazioni del livello dell’acqua e ai disturbi esterni.

Oltre ai fenicotteri, la riserva naturale ospita ben 257 specie di uccelli migratori e stanziali, tra cui:

  • Cavaliere d’Italia (la cui riscoperta nel 1971 portò alla creazione dell’oasi WWF)
  • Airone bianco maggiore, airone cenerino e garzetta
  • Spatola bianca e avocetta
  • Falco pescatore e falco di palude
  • Numerose specie di anatre e limicoli

La laguna di Orbetello è anche l’unico sito di riproduzione sulla costa tirrenica per due specie di uccelli: il fraticello e la sterna comune.

Pesci pregiati e flora lagunare

Le acque della laguna sono particolarmente ricche di pesci pregiati che rappresentano anche una risorsa economica importante per il territorio. Tra le specie più diffuse troviamo spigoleoratemuggini e anguille. La pesca, un’attività tradizionale e storica della zona, viene praticata con metodi sostenibili che rispettano la stagionalità e le maree.

Per quanto riguarda la flora, l’ambiente circostante la laguna presenta una ricca vegetazione mediterranea composta da:

  • Pinete litoranee di pino marittimo e domestico
  • Vegetazione sclerofillica con ginepro fenicio e coccolone
  • Filliree, alaterno, smilace, lentisco e mirto
  • Leccio, sughera con orniello e roverella

Nelle zone umide si trovano invece canneti, salicornie e tamerici, mentre in primavera il Bosco di Patanella – il più meridionale d’Europa – si colora grazie alla presenza di numerose orchidee selvatiche, inclusa la rara orchidea palustre.

Importanza secondo la Convenzione di Ramsar

La laguna di Orbetello è riconosciuta come zona umida di importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar sin dal 1977. Questa prestigiosa classificazione, ottenuta per la sua straordinaria biodiversità, ha lo scopo di garantire la conservazione degli habitat, della flora e della fauna attraverso programmi di tutela specifici.

Nel 1993, a causa di problemi di inquinamento e di scarso ricambio idrico, la laguna fu temporaneamente inserita nel cosiddetto “Montreux Record”, una lista che identifica i siti Ramsar in difficoltà. Grazie agli interventi di risanamento, nel 2000 venne rimossa da questo elenco.

Secondo i dati ufficiali Ramsar, durante l’inverno la laguna ospita regolarmente più di 10.000 uccelli acquatici, confermando la sua importanza come sito di svernamento per numerose specie migratorie. Purtroppo, nonostante la protezione internazionale, questo ecosistema rimane fragile e soggetto a problemi di eutrofizzazione, soprattutto durante i periodi estivi di caldo intenso, quando l’eccessivo riscaldamento delle acque può causare morie di pesci e compromettere l’intero sistema ecologico.

Le aree protette e l’Oasi WWF Orbetello

Nella provincia di Grosseto, l’ecosistema della laguna di Orbetello gode di un sistema di protezione articolato che ne garantisce la conservazione. Queste aree protette sono fondamentali per salvaguardare la biodiversità che rende unico questo angolo di Toscana.

La Riserva naturale Laguna di Orbetello

La Riserva naturale Laguna di Orbetello, istituita dalla Regione Toscana nel 1998, tutela una superficie complessiva di 1.550 ettari. Questa area si estende nella parte più meridionale della laguna, abbracciando zone umide di straordinaria importanza ecologica. La gestione è affidata alla Provincia di Grosseto che, attraverso un regolamento specifico, ne garantisce la protezione e il monitoraggio costante.

Quando passeggio lungo i suoi sentieri, resto sempre colpito dall’equilibrio perfetto tra acqua, terra e cielo che caratterizza questo ambiente unico. La riserva rappresenta un esempio eccellente di come la tutela territoriale possa coniugarsi con una fruizione consapevole da parte dei visitatori.

L’Oasi WWF e la sua storia

All’interno della più ampia riserva regionale si trova l’Oasi WWF di Orbetello, nata nel 1971 grazie alla scoperta della nidificazione del Cavaliere d’Italia. Con i suoi 870 ettari, questa oasi è stata la prima in assoluto istituita dal WWF in Italia. L’importanza storica di questo fatto è notevole: da qui è partito infatti un movimento di conservazione che ha portato alla creazione di numerose altre oasi in tutto il paese.

Durante le mie visite, ho potuto apprezzare il lavoro straordinario dei volontari che da oltre cinquant’anni si dedicano alla protezione di questo santuario naturalistico. L’oasi dispone di percorsi naturalistici, capanni di osservazione e sentieri attrezzati che permettono di ammirare la fauna senza disturbarla.

Casa Pelagos e l’educazione ambientale

Un’aggiunta recente e preziosa è Casa Pelagos, inaugurata nell’agosto 2023. Questo centro rappresenta il primo museo interattivo dedicato al Santuario Pelagos per i mammiferi marini del Mediterraneo. La struttura offre un’esperienza educativa immersiva attraverso pannelli informativi, modelli in scala e installazioni multimediali.

Inoltre, l’educazione ambientale è al centro delle attività dell’Oasi WWF, con programmi specifici per le scuole e laboratori didattici che permettono ai più giovani di comprendere l’importanza della conservazione degli ecosistemi lagunari. Ogni anno migliaia di studenti visitano questi spazi, portando con sé un bagaglio di conoscenze fondamentali per il futuro del nostro pianeta.

Orbetello: storia, cultura e tradizioni

La cittadina che sorge sull’istmo tra le due parti della laguna di Orbetello vanta una storia affascinante che risale a migliaia di anni fa, con un’identità plasmata da diverse dominazioni e tradizioni ancora vive.

Le origini etrusche e lo Stato dei Presidi

Orbetello costituiva già un fiorente centro etrusco dal VII secolo a.C., come testimoniano le imponenti mura poligonali costruite nel V secolo a.C., uno degli esempi meglio conservati di questa tecnica architettonica antica che utilizzava grandi blocchi di pietra arenaria. Tuttavia, la città venne apparentemente abbandonata nel V secolo a.C. e rifondata solo nel IV secolo a.C., quando furono edificate le possenti mura.

La svolta più significativa nella storia della cittadina avvenne nel 1557, quando divenne capitale dello Stato dei Presìdi, un possedimento creato dal re di Spagna Filippo II in seguito alla spartizione della Repubblica di Siena. Questo piccolo stato strategico rimase sotto dominio spagnolo fino al 1707, passò poi agli Asburgo d’Austria (1708-1733) e infine ai Borbone delle Due Sicilie (1733-1801). Nonostante le sue dimensioni ridotte, questo territorio permetteva di controllare efficacemente i traffici del Mar Tirreno verso l’Italia meridionale.

La Concattedrale e i reperti archeologici

Il Duomo di Orbetello, o Concattedrale di Santa Maria Assunta, rappresenta il principale edificio religioso della città. La struttura attuale risale principalmente ai lavori di riedificazione effettuati tra il 1370 e il 1376, come indica l’iscrizione sull’architrave del portale centrale. La facciata tardo-gotica, con il suo portale a sesto acuto riccamente scolpito e lo splendido rosone, testimonia questo periodo. Nel Seicento la chiesa fu notevolmente ampliata con l’aggiunta di due navate laterali e nel 1981 è stata elevata a Concattedrale della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

Il Museo Archeologico, allestito nell’ex Polveriera Guzman, conserva una notevole collezione di reperti che vanno dalla preistoria all’epoca romana, inclusi manufatti etruschi rinvenuti nelle zone di Orbetello e Talamone, corredi funerari, attrezzi agricoli e armamenti militari.

La pesca e la cucina tipica locale

La laguna di Orbetello è sempre stata il cuore pulsante dell’economia e della cultura gastronomica locale. La regolamentazione delle pratiche di pesca risale almeno al 1414, quando la laguna era sotto il controllo della Repubblica di Siena. I pescatori utilizzano ancora oggi tecniche tradizionali come il “lavoriero”, il “martavello” e il “tramaglio” per catturare spigole, orate, muggini e anguille.

La dominazione spagnola ha lasciato un’impronta indelebile nella cucina locale, introducendo tecniche di conservazione del pesce come la “sfumatura” (pesce condito con una salsa a base di peperoncino dolce) e la “scavecciatura” (una sorta di escabeche con marinatura in aceto caldo, rosmarino, aglio e peperoni). Particolarmente rinomata è la bottarga di Orbetello, prodotta dalle uova di cefalo, che viene preparata con un metodo unico: le uova vengono salate brevemente e asciugate in ambiente controllato per soli 7-8 giorni, ottenendo così un prodotto compatto ma morbido, diverso dalla bottarga sarda.

Esperienze da vivere tra natura e tramonti

Esplorare la laguna di Orbetello significa immergersi in un mondo dove natura e luce si fondono in esperienze indimenticabili. Questo angolo di paradiso toscano offre possibilità uniche per gli amanti della natura e della fotografia.

Birdwatching e fotografia naturalistica

La laguna rappresenta un vero eden per birdwatcher e fotografi naturalistici, con ben 257 specie di uccelli documentate. Nei mesi autunnali e invernali, lo spettacolo diventa davvero straordinario: oltre 4.000 fenicotteri rosa colorano le acque, accompagnati da più di 200 spatole e oltre 400 avocette.

Per gli appassionati di fotografia, è possibile concordare via telefono o email ingressi in autonomia con tariffe differenziate. La luce dorata del mattino e le atmosfere del tramonto offrono condizioni ideali per scatti memorabili. Tenete pronto l’obiettivo quando sentite rumori di motori o aerei in lontananza: spesso i fenicotteri si alzano in volo, creando composizioni spettacolari.

Passeggiate al tramonto sulla laguna

Quando il sole inizia la sua discesa, la laguna si trasforma in una tela di colori cangianti. Il momento migliore per visitarla è proprio la sera, quando è possibile godere di magnifici tramonti dietro i monti dell’Argentario.

Una passeggiata particolarmente suggestiva è quella che porta al vecchio mulino spagnolo, ultimo sopravvissuto dei nove costruiti dai senesi nel XV secolo. Da qui, l’interazione tra terra, mare e cielo crea un anfiteatro naturale di luce, con sfumature che vanno dal dorato al rosa intenso.

Visite guidate e consigli pratici

L’Oasi WWF offre tre itinerari principali:

  • Il Sentiero Ornitologico (1,2 km) con 9 osservatori, percorribile da settembre ad aprile
  • Il Sentiero del Bosco di Patanella (1 km), un percorso botanico con diversi osservatori
  • Un sentiero escursionistico di circa 3 km che collega il centro visitatori Ceriolo con il bosco di Patanella

Sette dei nove capanni di osservazione sono accessibili anche in sedia a rotelle. Un binocolo è fondamentale per apprezzare al meglio l’avifauna, sebbene alcune specie come i fenicotteri si avvicinino molto agli osservatori.

La pista ciclabile che parte da Orbetello Scalo è un’altra ottima opzione, particolarmente nel tratto vicino all’ospedale. Ricordate che l’Oasi rimane chiusa in caso di allerta meteo gialla, arancione o rossa emessa dalla Regione Toscana, e che il periodo ideale per la visita va da settembre ad aprile.

La magia senza tempo della Laguna di Orbetello

La laguna di Orbetello rappresenta indubbiamente uno dei più preziosi tesori naturalistici della Toscana. Dopo aver esplorato questo angolo di paradiso, comprendo perché questo ecosistema unico continui ad affascinare visitatori da tutto il mondo.

Questa distesa d’acqua salmastra, racchiusa tra i due tomboli della Giannella e della Feniglia, offre un’esperienza che va oltre la semplice bellezza paesaggistica. Particolarmente emozionante risulta il contrasto tra la calma delle acque lagunari e la vita pulsante che vi abita. Durante le diverse stagioni, la laguna si trasforma continuamente, rivelando sfaccettature sempre nuove della sua anima.

La biodiversità straordinaria, con le sue 257 specie di uccelli e quella nuvola rosa formata da migliaia di fenicotteri, rimane senza dubbio l’attrazione principale. Tuttavia, la laguna racconta anche storie antiche attraverso le mura etrusche di Orbetello e le tradizioni gastronomiche che fondono influenze spagnole e italiane.

Sebbene la laguna affronti sfide ambientali come l’eutrofizzazione estiva, il lavoro instancabile della Riserva Naturale e dell’Oasi WWF dimostra che conservazione e fruizione sostenibile possono coesistere armoniosamente. Casa Pelagos, con il suo approccio educativo interattivo, rappresenta quindi un passo significativo verso un futuro di maggiore consapevolezza ambientale.

Quando il sole tramonta dietro l’Argentario e la laguna si tinge di oro e rosa, appare chiaro che questi momenti vanno ben oltre la semplice contemplazione estetica. Rappresentano piuttosto un’occasione per riscoprire il nostro legame con la natura.

Vi consiglio pertanto di visitare questo straordinario ecosistema almeno una volta nella vita, possibilmente nei mesi tra settembre e aprile quando l’avifauna raggiunge il suo massimo splendore. Portate con voi un binocolo, una macchina fotografica, ma soprattutto occhi e cuore pronti a stupirsi davanti alla magia della laguna di Orbetello, uno spettacolo naturale che, nonostante il passare del tempo, continua a incantare e meravigliare.

Domande frequenti

In quale periodo dell’anno è possibile osservare i fenicotteri rosa nella Laguna di Orbetello? I fenicotteri rosa sono presenti tutto l’anno, ma il periodo migliore per osservarli è durante i mesi invernali, in particolare da settembre ad aprile. Il picco delle presenze si registra solitamente a dicembre, con migliaia di esemplari che creano uno spettacolare scenario nella laguna.

Quali sono i luoghi migliori per l’osservazione dei fenicotteri e dell’avifauna nella Laguna di Orbetello? L’Oasi WWF della Laguna di Orbetello offre eccellenti opportunità per l’osservazione ravvicinata dei fenicotteri e di altre specie di uccelli. I sentieri ornitologici dell’Oasi sono dotati di numerosi capanni attrezzati per il birdwatching, permettendo ai visitatori di ammirare la fauna senza disturbarla.

Quali sfide ambientali sta affrontando attualmente la Laguna di Orbetello? La Laguna di Orbetello sta affrontando problemi di eutrofizzazione, particolarmente durante i periodi estivi di caldo intenso. Questo fenomeno può causare la proliferazione di alghe e, in casi estremi, morie di pesci, minacciando l’equilibrio dell’ecosistema lagunare.

Quali attività si possono svolgere nella Laguna di Orbetello oltre all’osservazione degli uccelli? Oltre al birdwatching, la Laguna di Orbetello offre diverse attività: passeggiate al tramonto lungo i sentieri panoramici, fotografia naturalistica, escursioni in bicicletta sulla pista ciclabile, visite guidate al centro educativo Casa Pelagos e l’esplorazione del patrimonio storico-culturale della città di Orbetello.

Come la Laguna di Orbetello contribuisce alla conservazione della biodiversità? La Laguna di Orbetello è riconosciuta come zona umida di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar. Ospita 257 specie di uccelli e rappresenta un habitat cruciale per molte specie migratorie. La Riserva Naturale e l’Oasi WWF lavorano attivamente per la conservazione di questo ecosistema unico, promuovendo la ricerca scientifica e l’educazione ambientale.