Che era una guerra se n’erano accorti tutti. Chi aveva deciso che il Matsococcus andava combattuto «radicalmente» e chi invece pensava che la cocciniglia che si sta mangiando pian piano tutte le piante della Pineta del Tombolo, poteva essere circoscritta. Una guerra che va avanti dall’estate e che in questi giorni ha raggiunto il suo apice. Con una frattura tra il mondo delle associazioni ambientaliste e l’amministrazione che sarà ormai impossibile da sanare.
Le associazioni dei consumatori Adusbef e Acu, infatti, hanno presentato un esposto alla Procura contro i tagli della pineta del Tombolo a Marina di Grosseto. Sono stati gli avvocati Andrea De Cesaris e Clara Gonnelli, legali rappresentanti delle due associazioni, a ipotizzare i reati di disastro ambientale o quantomento colposo, e danneggiamento ambientale aggravato.
Ma non solo. I legali chiedono anche che si «proceda con estrema urgenza al sequestro preventivo dell’area oggetto dell’intervento di abbattimento per evitare che il reato venga «portato a conseguenze ulteriori e definitive, con gravissimo ed irreparabile danno per l’ecosistema e l’ambiente sociale». La richiesta che è adesso sul tavolo dei magistrati grossetani, viene anche corredata dalla richiesta di nominare «un esperto del settore, da individuare in un soggetto estraneo alle logiche economiche locali, vista la complessità degli interessi in gioco».
Gravi le accuse dell’avvocato De Cesaris: «Ci sono stati interventi di taglio in aree private – dice – e la contropartita del pagamento per chi abbatte è il legname che viene prodotto. Quindi è facile ipotizzare che la ditta che sta tagliando gli alberi abbia interesse affinché si abbatta il più possibile». Sono venti i soci che stanno portando avanti questa battaglia. Un gruppo «attivo» (si chiama Salviamo le pinete) che conta tra i suoi adepti esponenti del variegato mondo degli ambientalisti.
Da Ugo Corrieri, vicepresidente dell’associazione Ofelia Onlus, a Myriam Croxatto, passando per Patrizia Latini (Comitato Civico Spontaneo) e Margherita Martinelli (Alberi Sacri) fino a Michele Scola (Italia Nostra) e Daniela Pasini (associazione coordinamento dei comitati ambientalisti di Grosseto). Insieme alle sette associazioni, comunque, anche semplici cittadini di Principina a Mare e Marina di Grosseto che non tollerano più uno scempio del genere.
«Chiediamo che per prendere una decisione del genere, ovvero quella di tagliare la pineta, non sia una persona sola a decidere – ha detto Adriano Arzilli, portavoce di «Salviamo le Pinete» – ma che vengano interpellati esperti veri del settore che diano un parere». Intanto i lavori sono ricominciati: «Il taglio è indiscriminato – dice una cittadina – così come il sottobosco. Non tutti i pini sono malati. In questo modo rischiamo di veder scomparire ben presto il Tombolo».
(articolo di Matteo Alfieri tratto da La Nazione, del 4 novembre 2014)